Io poso nudo quando è indifferente essere fotografo o soggetto, io poso nudo quando sento la necessità di essere testa o corpo, io poso nudo quando nella mischia tutti lottano agguerriti, pitonati, supercorazzati con il coltello tra i denti, io che sento la necessità di esternare il mio Leopensiero e mi faccio portare dal mio fluido interiore e ricerco il mio io in quello che mostro e cesello un linguaggio di neri profondi.
Neri dettati dagli scogli della vita che ogni volta che li hai incontrati ti hanno strappato un qualcosa che non torna più… troppi strappi, tante ferite che a occhio nudo non si percepiscono ma si leggono perfettamente nel black&Black. Io poso nudo davanti a coloro che riescono a trarre esempio da questo racconto di rivincita che nasce senza sconti e scorciatoie.
Io poso nudo, nella mia danza che ad un mio ritmo incerto mi fa procedere a piccoli passi verso un volteggio sconosciuto agli occhi del Leonarratore. Io poso nudo in quelle immagini che sono macigni da fare uscire. Io poso nudo davanti a quelle parole non dette che graffiano il fondo e lì si fondono inesorabilmente con il nero protagonista… Una melma infinita dove affiorano forti pensieri puri.
Sicuramente ad un certo punto della vita, se si vuole essere veramente se stessi, bisogna togliersi ogni costrizione e fare uscire il proprio ioLeo… Io poso nudo per togliermi tutto il polveroso passato e scavo dentro nel mio profondo nero… tutto deve essere ri-metabolizzato. Anche il credere che tenersi dentro tutto il passato di una vita possa servire a qualcosa
Io poso nudo…